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Una rivoluzione silenziosa, anche per l' Italia, e anche negli atenei più antichi e illustri: solo a Bologna, secondo una ricerca svolta dal Centro Almalaurea, ormai il 13,9 per cento dei laureati - e il 18% nelle materie più specialistiche - ha avuto un' esperienza di studio all' estero.

In tutta l'Europa, sempre più anziana, gli uffici anagrafe certificano il calo dei giovani. Ma parallelamente, con l' eccezione di alcuni Stati, crescono le trasferte di studio all' estero. In qualche Paese succede anche - come ha documentato il New York Times in un' inchiesta compiuta su un college britannico - che i professori consiglino agli allievi di espatriare, per pagare meno tasse. Ma questa è un'eccezione. A Bruxelles, negli uffici del commissario europeo alla Cultura Androulla Vassiliou, la documentazione su questa gigantesca migrazione giovanile che sciaborda fra l' Islanda e la Turchia e gli Usa indica spiegazioni non dubbie: prima il crollo del Muro, certo (la Polonia, da cui 20 anni fa non usciva quasi nessuno, oggi è in testa alle classifiche per il numero di studenti «espatriati»); poi la globalizzazione digitale, lo tsunami di Internet; e sulla scia di tutto ciò, la semplice scoperta che un passaporto può regalare cultura, snebbiare la testa. È un bene, è un male, è un drenaggio di cervelli? È un fatto, tutto qui: la vita è (forse) altrove, e sembrano essere sempre di più quelli che ci credono. Come Kate Semway, britannica studentessa di lingue che lascia questa sua riflessione dopo due periodi di studio e lavoro trascorsi in un centro francese per handicappati, e alla Ca' Foscari di Venezia: «Sono le opportunità della vita, tutto qui. Ogni opportunità che ho avuto, l'ho colta. E per questo posso solo ringraziare». I Paesi i più «desiderati» dagli zingari dello studio sono la Spagna, la Francia, la Germania. E i Paesi da cui partono più studenti sono ancora la Francia, la Spagna, la Germania. Nel solo campo dei progetti Erasmus, l'Italia (19.376 partiti nel 2009) è il quarto Paese per numero di suoi studenti iscritti. Con qualche difficoltà accessoria: lo studente che vive in affitto può detrarre le spese dalle tasse, ma solo se la casa si trova in Italia, e per questo la Commissione europea ha minacciato (ipotesi di violazione del diritto comunitario) di portare l' Italia davanti alla Corte di giustizia Ue. Quanto alle cattedre più ambite dai giovani, la prima di 500 censite a Bruxelles è l' università spagnola di Granada. Segue Valencia. Al quinto posto, Bologna. All' ottavo, Firenze. Al decimo, La Sapienza di Roma. Al 19 la gloriosa Humboldt di Berlino. Al numero 29, il Politecnico di Milano, 5 posti al di sopra della Sorbona parigina. A quanto pare, ci sono anche molti americani, tedeschi o spagnoli per i quali «la vita è altrove», cioè sotto la Torre degli Asinelli o in Piazza della Signoria.

 

From Corriere della Sera

 

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